Ho letto American Pastoral di Roth..

Non riesco a togliermelo dalla testa.

Alcune riflessioni. Innanzi tutto, qual è la cosa più incredibile in questa narrazione a multi-livello?

Poniamoci dal punto di vista dello scrittore. Il suo intento è quello di descrivere il degrado della società Americana, la sua finzione, la sua plastica. Sappiamo, da interviste rilasciate da Roth, che parte sempre dall'osservazione umana cercando la strada per alcuni standard comportamentali, che in American Pastoral trova nel nucleo principale della società, la famiglia, nel suo perfetto stereotipo americano. Quindi un bellissimo uomo di successo, capace di ogni impresa sportiva, abile nel gestire una fabbrica di guanti e un padre ebreo integralista ingombrante, ottimo padre di famiglia, incredibile amante. Quindi Una donna stupenda, ex top model, alla ricerca della propria emancipazione, pronta a rinnegare il suo passato da Miss New Jersey , con l’ambizione quasi catartica di allevare bestiame e di occuparsi della famiglia. Quindi una figlia intelligente e sensibile, attratta dall'attivismo politico e le ingiustizie sociali. Inutile descrivere la figlia in quanto personaggio, la caratteristica principale è il suo essere “ordigno”: il suo attentato all'età di sedici anni è il fattore scatenante delle riflessioni di Roth sulla coscienza americana.

Da qui si scatena il genio dello scrittore di Newark, tramite l’osservazione meticolosa dei loro successi, delle loro ansie, dei loro “talenti sensoriali”. Possiamo provare le emozioni di un dolce momento tra padre e figlia tramite la descrizione di una campagna in primavera. Incredibile e commovente. Fermandoci sull'osservazione meticolosa e le continue digressioni ( quasi 20 pagine di descrizione delle concerie e delle tecniche di lavorazione delle pelli) si può affermare che Roth sconvolga, letteralmente, con un continuo elastico, come a dirci: osserva questi personaggi, pensi siano persone di valore? Profonde? Bene, sfruttiamo l’empatia, ti porto in un’Atlantic City in festa per Miss America, ti faccio sentire le stesse emozioni di due giovani amanti,ti lascio assaporare il sogno di una giovane ragazza: supportala nella sua lotta contro il padre, resta al suo fianco nella proclamazione. Sei dentro? Ora tutto svanisce. Ora che sei dentro ti colpisco al cuore, mortalmente. Ogni digressione è una preparazione.

Il percorso che traccia Roth sull'attentato di una sedicenne, la sua successiva latitanza, la scelta di vita ai confini della decenza umana è terrificante.

Riflettendo sulla grandezza di Roth.

Si può descrivere il finto sogno americano tramite vicende famigliari, recentemente mi viene in mente “Canada” di Richard Ford nel suo incipit, estendendo invece a vicende d’amore “Preparativi per la prossima Vita” di Atticus Lish. Si possono utilizzare digressioni come preparativi, Melville in Moby Dick è stato un precursore. Si può descrivere il dramma di un padre, lo stupendo e premiato “La Strada” di McCarthy .

Per capirci, a metà libro ci si imbatte nell'incontro padre/figlia latitante. Pagine strazianti che lasciano senza parole. Il perfetto finale, o almeno, la perfetta preparazione con tanto di climax: avete visto? Una ragazza che diventa matta in tutta questa bellezza, di cui voi tutti vi riempite la bocca e gli occhi. Ora vive nella sporcizia ai margini della società. Questo è il tuo prodotto America! A metà libro Roth aveva già colto nel segno. Il successivo lavoro di introspezione e malinconia, il “ ti ricordi come era bello?” scava nelle viscere. Significa torturare i sentimenti, è macabro.

Due parole sul tradimento coniugale dello “Svedese”, personaggio principale del libro. Un piccolo capolavoro nel capolavoro. Fino alla fine ci aggrappiamo a questa figura di sani principi, piena di vita, che rispetta anche le scelte di una figlia terrorista. No, lui non molla. Eticamente perfetto, come lo definisce il fratello. Lui salva la faccia di questa società edonistica malata di potere, razzismo, ipocrisia. Macchiata dalla violenza rabbiosa. E invece…..

Roth ci spiazza con il tradimento coniugale dello Svedese, dopo averci mostrato con pagine stupende quello della moglie, al quale eravamo però preparati. Dopo tutto questo strazio anche l’ultima speranza di preservare qualcosa di limpido ci viene tolta, portando lo stesso scrittore a sentirsi in dovere, con una pagina di riflessioni, di giustificarsi : “Non è colpa mia, io vi osservo e vi descrivo, niente di più”. Colpiti e affondati. Cura maniacale dei dettagli.

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